Il mondo si ritrova a Corazzo
23 gennaio 2015, Abbazia di Santa Maria di Corazzo, Carlopoli. Sono venuti da tutto il mondo (Italia, Ecuador, USA, India, Germania, Ucraina, Giappone, Danimarca, Colombia), per studiare il territorio del Reventino, per conoscerne gastronomia e tradizioni. E, grazie a “Gedeone”, hanno anche conosciuto uno dei tesori calabresi indubbiamentedegno d’interesse internazionale.L’ UNISG, l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, ha sede a Pollenzo (frazione del comune di Bra, provincia di Cuneo). Nata e promossa nel 2004 dall’associazione internazionale “Slow Food” con la collaborazione delle regioni Piemonte ed Emilia Romagna, ha all’attivo un’offerta didattica comprendente un corso di Laurea Triennale in Scienze Gastronomiche, uno di Laurea Magistrale in Promozione e Gestione del Patrimonio Gastronomico e Turistico, corsi di Alto Apprendistato e diversi master. Uno di questi, il master in “Representation, Meaning, and Media”, giunto ormai alla 18esima edizione, grazie all’operato del comitato “Slow food Soverato – versante Jonico”, ha condotto il tutor Luca Galvagno e i suoi 24 studenti lungo un percorso “di conoscenza e valorizzazione delle Aree dell’Appennino, con l’obiettivo di lavorare per una nuova idea di montagna partendo da due grandi temi drammaticamente attuali: quello dei giovani e quello del lavoro”.
Sul Reventino diverse aziende hanno messo a disposizione professionalità allo scopo di illustrare ai ragazzi preziosissime tecniche d’antichi mestieri.
Di ritorno dalla “Bioittica della Sorgente”, troticoltura adiacente all’Abbazia, i ragazzi sono stati accolti da un sorso d’Idromele “Apicoltura Miceli” e da uno spuntino di prodotti tipici offerto dall’azienda olearia “Chianaletto”. Maria Antonietta Sacco ha portato i saluti del Comune di Carlopoli e del “GAL (Gruppo di Azione Locale) Monti Reventino”, “Frà Guida” ha accompagnato gli ospiti tra i Ruderi raccontandone la storia.
Al termine della visita, il Liquorificio Artigianale “Gentile” di Carlopoli ha voluto omaggiare gli studenti coi suoi “Aranzhu” e “Finocchietto” di Corazzo.
In una società che corre velocissima, riproporre la lentezza, il convivio e la condivisione, il gustare, il soffermarsi sulle cose, contemplare la bellezza, significa anche portare avanti un pezzo di Calabria, valori che sono ad alto rischio d’estinzione e di cui, invece, non solo la Calabria, ma il Mondo intero ha bisogno! La giornata di oggi, l’attenzione e la curiosità di queste personalità multietniche ne sono chiara dimostrazione. “Gedeone”, alle prese con l’avvio di un’impresa sociale sui fertili terreni di Corazzo e quotidianamente impegnato per la valorizzazione dell’Abbazia, non poteva che essere il condimento ideale del “menù” offerto a questi volenterosissimi studenti.
Roberta Gigliotti, Apicoltura Miceli /progetto Gedeone
Articolo tratto da: primonotizie.it